Recensione di Au monde sulla rivista italiana di chitarra Il Fronimo

[Les baricades misterieuses] «Non solo (e qui interviene la caratura interpretativa di Daniel Zapico): la lettura di queste Baricades è a tratti illuminata da sottili screziature agogiche, in linea con lo spirito, tutto francese, delle inegalités. Ciascun titolo di questo disco meriterebbe d’esser descritto, o quanto meno citato, ma lo spazio è tiranno.»

[Assez de pleurs] «Anche qui il tessuto originario (coro e orchestra) non perde la propria consistenza nel migrare verso le corde pizzicate e trova modo di reinventare una idiomaticità di linguaggio che l’originale non può possedere: arduo decidere se apprezzare maggiormente il trascrittore o l’esecutore.»

«La tiorba non è però, come ci si potrebbe aspettare, uno strumento noiosamente cupo e severo, ma al contrario si rivela capace di accensioni espressive e splendore timbrico: basti ascoltare la Pastoralle di de Visée (traccia 8), dove si ravvisano echi di fandango, oppure la Chaconne, dello stesso autore (traccia 15), che nel finale dispiega un fuoco d’artificio di arpeggi vertiginosi.»

«Riassumendo le mie impressioni su questa uscita discografica, trovo encomiabile il progetto costruttivo di Au Monde, che prefiggendosi un obiettivo ambizioso – prolungare idealmente il manoscritto Vaudry de Saizenay attraverso nuove trascrizioni – lo persegue in virtù di un’intelligente disposizione dei brani, ricca di rimandi e allusioni, ma soprattutto grazie alla sfavillante interpretazione di Daniel Zapico, concreto quando occorre, sognante quando desidera esserlo.»

Il Fronimo
Giulio Odero | Abril 2022